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L’Associazione per la Ricerca in Neuroscienze, intitolata alla memoria
di Bruno Ceccarelli e oggi presieduta da Francesco
Clementi, fu fondata subito dopo la scomparsa di Bruno da un gruppo
di amici personali e di laboratorio.
Obbiettivo della Associazione è il sostegno a giovani ricercatori
italiani nell'ambito delle Neuroscienze e la promozione dell'interesse
per le Neuroscienze anche fuori della cerchia degli "addetti ai lavori".
Il riferimento a Bruno Ceccarelli vuole sottolineare i criteri di rigore,
trasparenza ed alto merito cui si ispira il lavoro dell’Associazione, criteri
indispensabili per il progresso della Ricerca nel nostro Paese.
In questi anni l’Associazione ha fornito supporto ad alcuni giovani ricercatori
ed organizzato due Convegni di alto livello (Milano, 1989, Bruno
Ceccarelli Memorial Symposium "Neurotransmitter Release:
the Neuromuscular Junction"; Roma, 1994, "Rilascio
di Neurotrasmettitore e Plasticità Sinaptica").
Il generoso sostegno della Schering-Plough Italia ci permette oggi di realizzare
un altro scopo dell’Associazione: diffondere l’interesse per le Neuroscienze
fuori della ristretta cerchia dei ricercatori. Strumento di
realizzazione sono "Lectures", tenute due
volte l’anno, in primavera ed in autunno, da scienziati famosi che hanno
portato contributi fondamentali su temi di ampio interesse culturale.
A giugno 1998, a dieci anni dalla scomparsa di Bruno, l'Associazione ha
organizzato, in collaborazione con l'Università
degli Studi di Milano, l'Istituto Scientifico
San Raffaele ed il XII Directorate General, Medical Research della
Commissione Europea, il 2nd Bruno Ceccarelli Symposium
su "Molecular and Cellular Aspects of Exocytosis".
Dal 1998 l'Associazione assegna annualmente un premio
di Lit. 5 MILIONI ad un giovane ricercatore italiano (max
35 anni al momento del bando) attivo in qualunque area delle Neuroscienze.
Il primo premio Bruno Ceccarelli è stato assegnato in occasione
delle
Giornate Pisane dei giovani Cultori delle Neuroscienze, 17-18
dicembre 1998; il secondo in occasione del convegno della Società
Italiana di Neuroscienze, Settembre 1999.
Associazione Bruno Ceccarelli per la Ricerca in
Neuroscienze
via Vanvitelli 32 - 20129 MILANO
tel. Segr. 02-2643-4751
BRUNO CECCARELLI
Sperimentatore brillante,
versatile, rigoroso ed instancabile, con i suoi studi Bruno Ceccarelli
(1938-1988) ha dato un decisivo contributo alle nostre conoscenze sulla
neurobiologia della sinapsi. Dopo la Laurea in Medicina (1963) presso l’Istituto
di Farmacologia di Milano, Bruno diede inizio a studi di plasticità
del sistema nervoso periferico, ottenendo risultati allora del tutto nuovi
e che in seguito hanno trovato ampia conferma.
La felice combinazione di tecniche morfologiche ultrastrutturali con
tecniche elettrofisiologiche, realizzata durante un’esperienza di due anni
nel laboratorio di Biofisica della Rockefeller University, diretto da Alex
Mauro, gli permise quindi di affrontare il problema che ha focalizzato
il suo interesse scientifico: il funzionamento della sinapsi. Già
i suoi primi risultati dimostrarono che, subito dopo la esocitosi per rilasciare
neurotrasmettitori, le vescicole sinaptiche vengono riciclate dalla membrana
plasmatica e riutilizzate in diversi cicli di secrezione. Una ipotesi coraggiosa
per quei tempi, ora tornata di grande attualità [kiss-and-run].
Gli studi successivi, condotti dopo il ritorno in Italia, hanno chiarito
molti dei meccanismi coinvolti nel processo. Nello stesso periodo Bruno
iniziò la sua esperienza didattica, prima in Fisiologia Generale,
poi in Farmacologia (Professore ordinario dal 1980) cui si dedicò
con passione e talento. Nello stesso periodo fu tra i fondatori del Centro
CNR di Farmacologia Cellulare e Molecolare e diede vita al Centro Neuropatie
Periferiche dell’Università che ora porta il suo nome.
La caratteristica fondamentale dell’attività scientifica di Bruno
Ceccarelli è l’alto livello qualitativo, basato sulla combinazione
di approcci sperimentali diversi e tecnologie innovative. Messa al servizio
del suo grande interesse per la trasmissione nervosa, questa capacità
gli permise di affrontare quesiti cruciali sulle interazioni tra membrane
biologiche nei processi secretivi, e di formulare con grande anticipo ipotesi
che a distanza di decenni sono oggi tornate al centro dell’interesse dei
neurobiologi.
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