Anche se alcuni sintomi e segni appaiono essere più specifici per questa condizione, nessuno è stato confermato essere unicamente riscontrabile nella schizofrenia. L'elemento che di solito indirizza il clinico con maggiore sicurezza verso una diagnosi di schizofrenia è il deterioramento delle funzioni superiori rispetto al livello di partenza premorboso. L'evoluzione deficitaria e cioè la perdita di funzione in diverse aree psichiche (mentale, relazionale, vocazionale e lavorativa) è tuttora un cardine della diagnosi longitudinale della schizofrenia, e peraltro uno dei maggiori limiti della terapia farmacologica.
SINTOMI POSITIVI E NEGATIVI:
L'utilizzo di questi termini è utile per la classificazione dei sintomi e correntemente usato per la valutazione dell'effetto dei trattamenti farmacologici e non. Nella tabella sono elencati i sintomi positivi e negativi della schizofrenia.
L'analisi statistica della presenza dei sintomi in vaste popolazioni, indica che i sintomi positivi e negativi non si presentano in sindromi cliniche nettamente corrispondenti a questa divisione dicotonica, ma bensì si organizzano in dimensioni cliniche diverse.
Attualmente sono riconosciute tre dimensioni della presentazione clinica:
Prima della insorgenza della malattia si manifesta spesso
una fase prodromica: può durare da alcuni giorni ad alcuni mesi,
e talvolta segue eventi stressanti precipitanti. L'evoluzione più
frequente è quella di un lento cambiamento del soggetto in senso
deteriore rispetto al funzionamento sociale, al rendimento scolastico o
lavorativo, alla cura di sè.
In un paziente tipico, il primo attacco psicotico si
ha tra i 14 e i 30 anni in seguito a un declino del ruolo sociale e dell'attività
scolastico-lavorativa. In seguito a un primo attacco, si manifestano i
sintomi già elencati che definiscono l'esordio della malattia. I
sintomi sono suddivisi in "positivi" e "negativi". I "negativi" cioè
apatia emozionale, anedonia, totale mancanza d'attenzione e asocialità,
evolvono per anni prima che emergano sintomi "positivi" e sono considerati
più insidiosi perché potrebbero, predominando, limitare il
graduale recupero funzionale. I sintomi "positivi" sono invece più
controllabili attraverso l'uso dei farmaci. Le cause della schizofrenia
sono sconosciute anche se si pensa che nell'insorgenza della malattia,
si abbia una forte componente genetica e può comparire come reazione
patologica allo stress, in individui con alterazioni nell'interazione tra
il sistema limbico e la corteccia cerebrale sovrastante. Il trattamento
delle psicosi organiche consiste in una terapia tempestiva volta a guarire
le cause della malattia stessa, considerata in questo caso come una vera
e propria emergenza clinica e classificata come "delirio".
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