ALTERAZIONE DEI SENSI:
Le alterazioni dei sensi possono consistere nell'aumento o nella diminuzione di alcune capacità. L'aumento o la diminuzione della capacità percettiva è paragonabile agli effetti indotti dall'assunzione di sostanze psicotrope, droghe o LSD. Tutti i sensi possono subire delle alterazioni. Per il paziente gli altri possono essere percepiti più alti, le cose sembrano più grandi, più luminose, anche migliori, più brutte e deformate. I colori e le trame degli oggetti possono fondersi l'uno nell'altro. Il suono proveniente da uno strumento musicale distante o il rumore prodotto in una via della città può interferire nel corso di una normale conversazione. Sembra che il paziente perda tutti i meccanismi che consentono il normale funzionamento del cervello in presenza di stimoli sensoriali irrilevanti. Quando tutti i sensi sono colpiti, lo schizofrenico può sentirsi illuminato o dare un significato religioso alla sua esperienza. Le preoccupazioni di carattere religioso sono un segno premonitore della schizofrenia. Le percezioni possono essere ridotte, inclusa la sensazione del dolore. Gli schizofrenici possono bruciarsi le dita con le sigarette senza accorgersene.
INCAPACITA' DI INTERPRETARE CORRETTAMENTE GLI EVENTI:
Un fondamentale difetto mentale dello schizofrenico consiste
nell'incapacità di ordinare, interpretare e rispondere come nel
caso di un funzionamento normale del cervello. Così le risposte
di uno schizofrenico sembrano spesso "inappropriate": può ridere
quando invece prova una tristezza, piangere quando prova una gioia. Il
significato delle parole, anche le più semplici, può risultare
difficile da comprendere. Sembra in genere che parola e significato perdano
la loro connessione. Lo schizofrenico può entrare in contatto con
le altre persone attraverso la vista, l'olfatto, l'udito senza purtuttavia
formarsene una percezione unificata. Spesso pertanto pensa di aver visto
ciò che le altre persone non vedono: da qui nasce la difficoltà
di relazione con gli altri. Per questa ragione le persone schizofreniche
preferiscono impiegare più tempo per se stesse, ritirandosi e comunicando
con gli altri il meno possibile. Un'altra caratteristica del pensiero degli
schizofrenici consiste nella perdita di concretezza, ovvero nella incapacità
di attribuire un appropriato significato concreto a concetti e similitudini
astratte. Per esempio il detto anglosassone "Chi vive in una casa di vetro
non può tirare i sassi", che significa che chi è particolarmente
esposto al lancio di sassi da parte di altri certo non è nelle condizioni
di avviare una sassaiola, ovvero "Se non sei perfetto non puoi criticare
gli altri", spesso viene banalmente interpretato dallo schizofrenico nel
senso che "se lanci sassi il vetro si romperà".
Si noti che il termine stesso schizofrenia indica la
frattura (schizo-) della mente, dell'animo. Ed in effetti lo schizofrenico
risulta dissociato. Dissociato socialmente come dissociata è la
sua percezione (multisensoriale) della realtà e dissociato risulta
il funzionamento mentale (alterazione dei significati) e del comportamento
(reazioni anormali a stimoli e situazioni).
IDEE DELIRANTI E ALLUCINAZIONI:
Questi sono i sintomi più conosciuti. I malati sono "impazziti" solo per gli altri; per la persona tutta l'esperienza viene vissuta come facente parte di un modello logico e coerente. Lo schizofrenico può credere, ad esempio, che un uomo che sta tossendo per strada in realtà gli stia inviando un segnale, oppure può credere che qualcuno lo stia osservando, controllando, manipolando o ipnotizzando. Le credenze paranoidi sono comuni e possono essere pericolose se vengono messe in atto; anche le manie di grandezza sono abbastanza comuni. Il paziente è convinto di controllare il mondo e di avere rapporti personali con figure storiche e potenti del passato e presente, come Gesù Cristo, un capo di stato. Le allucinazioni sono frequenti e rappresentano la fine dello spettro sintomatologico che inizia con l'alterazione dei sensi. Le voci e le allucinazioni uditive hanno quasi sempre un contenuto spiacevole.
ALTERATO SENSO DEL SE':
Normalmente gli individui hanno un chiaro senso del sé. Noi tutti sappiamo dove il nostro corpo finisce e dove iniziano gli oggetti inanimati. Questo non è vero per lo schizofrenico che non riesce a porre il chiaro confine tra se stesso e le altre persone, a distinguere parti singole del proprio corpo, e che spesso è confuso sui propri organi sessuali e sulla sua identità. Ad esempio un paziente può avere gravi problemi e tentare fisicamente di correggere il suo problema, erroneamente percepito, attuando ad esempio un'automutilazione.
ALTERAZIONI AFFETTIVE:
L'individuo affetto da schizofrenia sembra non essere più capace di provare alcuna emozione. Le percezioni esagerate dei sentimenti sono presenti solo nel malato e non vengono comunicate. L'osservazione di sentimenti ed emozioni consente di tracciare una linea di demarcazione tra la schizofrenia e la depressione maniacale. Gli schizofrenici infatti perdono la loro capacità di esprimere emozioni: gli ammalati di depressione bipolare, no.
ALTERAZIONE DEI MOVIMENTI:
Il cambiamento nei movimenti è spesso dovuto all'uso
degli psicofarmaci, anche se questo non è vero per tutti i movimenti.
I movimenti ripetitivi come i tic, i tremori, i movimenti involontari della
lingua o alcuni atteggiamenti (succhiare, ecc.) sono spesso dovuti agli
effetti collaterali dei farmaci. Lo spiacevole effetto oculogiro, nel quale
il paziente rivolta gli occhi verso l'alto, è una conseguenza dell'assunzione
dei neurolettici. La correzione avviene con la contemporanea somministrazione
di un farmaco antiparkinsoniano.
La catatonia, ovvero l'assenza totale di movimento è
invece una forma di espressione deficitaria del movimento, che caratterizza
la malattia.
VARIAZIONI NEL COMPORTAMENTO:
Le variazioni del comportamento sono sintomi secondari, ovvero una risposta a ciò che sta accadendo nel cervello. Il ritirarsi, la catatonia e il mutismo sono abbastanza comuni. I comportamenti ritualistici e ripetitivi come camminare in tondo, ripetere continuamente alcuni movimenti, sono anch'essi comuni. L'ecolalia (cioè la ripetizione di parole pronunciate da altri) è un sintomo comportamentale comune.
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